L’impulso rinnovatore autorevolmente proposto dal Concilio investe anche il campo della teologia sistematica, che ne riceve nuovo calore e nuove energie, mentre è chiamata a risolvere problemi caratteristici dell’epoca attuale.
Primo fra tutti quello del confronto con l’odierna cultura umanistica e scientifica, ormai da secoli sviluppatasi al di fuori di un costruttivo contatto con la teologia.
La ricerca di una visione che unifichi dimensioni storiche diverse e spesso contrastanti della nostra cultura diventa un compito sempre più urgente.
Stimolata dal desiderio di contribuire a questa sintesi, Fenomenologia e grazia affronta con spirito aperto la Fenomenologia hegeliana, una delle opere più geniali della filosofia moderna, accettandone la vivacissima problematica per delinearne una soluzione all’interno della teologia.
Mostra come le "forme" fondamentali del pensiero hegeliano possano essere riscoperte, utilizzate e completate in una trattazione sulla teologia della grazia, alla ricerca di un linguaggio e di una tecnica teoretica che, pur nella fedeltà al messaggio evangelico, permetta di proporlo ad un mondo culturale che si sente lontano da molte usuali categorie del pensiero teologico.