Friedrich Schleiermacher, LO STUDIO DELLA TEOLOGIA |
editoriale e traduzione di Roberto Osculati, postface di Attilio Agnoletto [Giornale di Teologia 10], Queriniana, Brescia 1978, pp. 244 | ||
F. D. E. Schleiermacher (1768-1834) inaugurava nell’ottobre 1810 l’insegnamento teologico nella nuova università di Berlino proponendo un corso di metodologia. Veniva stendendo contemporaneamente una guida sintetica per gli allievi. Più volte ripreso, il corso ebbe la sua forma definitiva nella seconda edizione del 1830. Quest’opera, denominata Kurze Darstellung des theologischen Studiums, viene ora presentata in traduzione italiana. Il grande filosofo e teologo tedesco vi affronta il problema del valore scientifico della attività teologica. Collega di Fichte e di Hegel, amico e collaboratore di storici e filologi illustri, docente ad un tempo di filosofia e teologia, membro attivissimo della Accademia delle Scienze di Berlino, predicatore famoso, Schleiermacher individua le strutture formali del pensiero teologico in rapporto alla dialettica, all’etica e alla filologia. I concetti fondamentali della cultura storica e filosofica del tempo sono usati per costruire il progetto di una teologia intesa come analisi dell’esperienza religiosa. Questioni oggi più che mai attuali come quelle dell’ermeneutica biblica, delle formulazioni dogmatiche, della libertà individuale nella vita ecclesiastica vengono sviluppate da una intelligenza critica straordinaria. Vivissimi sono anche la sensibilità ecumenica e lo spirito irenico del grande teologo. È la prima opera dello Schleiermacher maturo che appaia in traduzione italiana. Essa costituisce una geniale introduzione alla moderna teologia protestante. Né sono da dimenticare profonde affinità con alcuni aspetti del cattolicesimo culturalmente più avvertito. L’edizione italiana è curata da Roberto Osculati che vi premette un saggio introduttivo colto e bibliograficamente informatissimo. Postface di Attilio Agnoletto dell’Università degli Studi di Milano. |
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